... e senza motivo!



giovedì 29 dicembre 2011

INAUGURAZIONE DELLA LAND "GIARDINO D'ASCOLTO"




"Second Life è un labotatorio di relazioni . Parlare, ascoltare ed essere ascoltati sono bisogni irrinunciabili di ogni donna e di ogni uomo.
Abbiamo creato per questo Il Giardino d'ascolto , uno spazio dove poter parlare ed essere ascoltati , dove trovare sostegno e consiglio accompagnati da esperti nella relazione di aiuto alla persona .

Se desiderate aderire al gruppo, ricevere informazioni oppure semplicemente parlare ed essere ascoltati con la garanzia di riservatezza, cercate Caris Randt ( Pedagogista clinico)
o Eviana Robbiani (psicologa)"

Questa è l'autopresentazione della land, poche righe incisive che servivano decisamente a questo metaverso, per trovare una dimensione nuova e costruttiva come da tempo non si vedeva tra le land italiane di second life.
Per Innaugurare il posto, che devo ammettere è un incanto, texturizzato e distribuito negli spazi in maniera squisita, gli owner della land, Caris Randt e Massimo BlinKer, hanno chiamato, per un concertino: Cranston Yordstorm, un professionista di tutto rispetto in rl e in sl.

Il signor Yordstorm mi fa tornare subito indietro nel tempo, con pezzi swingati tra i più famosi, ora per esempio ci omaggia con "Nel Blu dipinto di Blu" made in America e col suo accento che storpia la pronuncia sembra di sentire Sinatra, Dean Martin.. insomma le vecchie guardie dello swing.
Si fa poi trascinante nei 4/4 di "Turn me on" cullandoci con una voce profonda e vibrante che "falseggia" negli acuti in maniera morbida e naturale. Insomma ha un potente strumento vocale che non sforza affatto, non preme con decisione sul diaframma, perciò l'aria scorre piacevolmente tra le sue corde e crea quel "velluto" dei grandi signori del canto.
E' divertente, retrò, si sostiene con delle basi musicali da orchestrina jazz molto precise e ricche di sound, non le solite basi piatte da "karaokista matrimoniale".
Io già ho chiacchierato troppo se mi metto a recensire ogni canzone piuttosto che l'intera performance Marjorie mi licenzia, quindi ora la smetto e vado a godermi il concerto, voi raggiungeteci a Giardino D'ascolto ogni volta che vi va, mi ci troverete spesso anche a me visto che qui sono la vostra amata reporter ma in rl sono molto più vicina alla pedagogia di quanto sospettiate !! Tesori accorrete la festa è ancora in corso! venite ad ascoltarvi la meravigliosa voce di Cranston!!!!!!

martedì 27 dicembre 2011

venerdì 9 dicembre 2011

SECOND LIFE NUOVO MODELLO DI STRATEGIA AZIENDALE...sarà vero?

Riporto la traduzione dell'articolo di Forbes, uscito qualche giorno fa, che parla delle esternazioni di Philip Rosedale in merito alla gestione dei Linden Lab. 

IL FONDATORE DI SECOND LIFE E LE INNOVAZIONI GESTIONALI PER LA PRIMA VITA
di Peter Cohan (Forbes 12/07/2011)

Ricordate Second Life? E 'il mondo virtuale tridimensionale immaginato dal suo attuale Presidente Philip Rosedale. Alla conferenza Silicon Valley Comes to Lisbona tenutasi lo scorso 18 novembre  in Portogallo, Rosedale ha parlato di alcune innovazioni di gestione molto convincenti - la Love Machine, il Rewarder (Rimuneratore), e la CEO Survey – che usò quando implementò Second Life.
Prima di parlare di quelle, ecco come Second Life è nata. Rosedale ha cominciato a programmare come un bambino con una fervida immaginazione e una comprensione potente di come la tecnologia potrebbe trasformare la fantasia in realtà virtuale.
Rosedale ne parla così, "Ho iniziato a programmare da ragazzo - 6 ° grado o giù di lì - ed ero affascinato da simulazioni e automi. Quando cominciò a diffondersi Internet, mi colpì il pensiero che si potessero collegare un numero di server insieme attraverso la rete, e creare un gigante spazio simulato in cui le persone avrebbero potuto re-immaginare il mondo intero ".
E Rosedale non si accontentò solo di fantasticare - investì una quantità enorme di tempo a riflettere su come la società in una seconda vita avrebbe potuto essere diversa rispetto alla prima. "Ero così curioso di sapere come avrebbe potuto essere un posto come quello - come avremmo (o non avremmo) potuto cambiare le cose, come avremmo ci saremmo governati in modo diverso, quali strutture sarebbero rimaste simili, e come invece avremmo ricreato noi stessi ".
Rosedale ha trasformato questa idea in un’azienda nel 1999 a Hayes Valley di San Francisco. E Second Life ha iniziato a realizzare un modello di business circa cinque anni dopo. Quando si trattava di reclutamento, Rosedale sembrava avere successo attirando persone che si entusiasmavano all'idea di Second Life.  
Le sue parole, "L'idea sembrava attrarre la gente che sentiva qualche risonanza - tecnica o di altro - con questo progetto di creare un mondo virtuale. Siamo stati fortemente guidati dalla nostra passione collettiva per realizzare il mondo ".
Inizialmente Rosedale,non era motivato dall'idea di fare soldi da Second Life, ma sapeva che era importante fare anche quello e che alla fine la società lo avrebbe capito.
Come ha detto, "ho sentito fin dall'inizio che la gente avrebbe certamente creato cose di valore reale e significative all'interno del mondo virtuale, che l'economia si sarebbe sviluppata, e che noi, come operatori di quel sistema, avremmo catturato una parte degli introiti di quella nuova economia ".
Le entrate divennero importanti nel 2004. Come ha detto, "Il modello funzionò fin dall'inizio – fino al 2004 ci furono buoni guadagni di denaro per la terra e per le tasse di proprietà sulla terra. "
Poi Second Life sviluppò altri modi per fare soldi. Come ha descritto, "Nel 2005 abbiamo iniziato a gestire uno scambio di valute in cui le persone acquistavano nostra moneta con soldi veri, ed abbiamo derivato alcune entrate supplementari da questo. Siamo stati sempre in grado di catturare una piccola parte del PIL complessivo del commercio all'interno del mondo, e oggi che il PIL è paragonabile a quello di piccoli paesi del mondo reale! "
Per costruire una società che avrebbe fatto tutto questo, Second Life aveva bisogno di persone. E le persone che Rosedale assunse furono determinanti. Secondo Rosedale, "ho voluto gestire l'azienda a rispettare la sfida enorme e complicata che abbiamo affrontato nella costruzione di Second Life, ed anche per far incontrare la nostra cultura aziendale alla natura indipendente ed appassionata delle persone che erano venute a lavorare con noi."
A tal fine, Rosedale voleva un diverso approccio alla gestione. Come ha spiegato, "Questo significava un modello più decentrato per la gestione, un elevato grado di trasparenza interna e di comunicazione, e spingendo giù un sacco di processi decisionali e strategie ".
Per fare questo, Rosedale ha introdotto tre idee innovative:
·        La macchina dell'amore.   Introdotta nel 2005, quando Second Life aveva 50 dipendenti, questa è stata una serie di monitor che "hanno permesso a chiunque in qualsiasi momento di inviare un breve messaggio di riconoscimento." Rosedale impostò La macchina dell'amore "per permettere alle persone di riconoscere ad ogni altro di aver fatto un buon lavoro, e anche per mantenere un elevato grado di consapevolezza su ciò che tutti stavano facendo, mentre l’azienda cresceva. " 
·        Il Rimuneratore. Iniziato nel 2006/2007, il rimuneratore ha dato "i soldi alla gente perché li  dessero ai loro colleghi." Per Rosedale, il rimuneratore era "un altro modo di utilizzare il potere collettivo dei dipendenti  per elargire i  bonus, piuttosto che usare il processo più tipico e  irritabile di riunire tutti e distribuire bonus. Lasciando a tutti la possibilità di dare $ 1000 ad altri dipendenti pensando al bene della compagnia e così impegnando un'intelligenza collettiva nella grande revisione delle prestazioni. "
·        Il CEO Survey. Rosedale ha introdotto questo strumento nel 2007 e ha datoal la gente di Second Life un giorno per rispondere ad un sondaggio anonimo con tre domande: Vuoi mantenere Rosedale come CEO? Pensi che lui stia migliorando o no il lavoro? e perché? Ogni azienda dovrebbe fare un sondaggio CEO. Perché? Secondo Rosedale, "Un  CEO  potente e senza paura dovrebbe essere disposto a fare periodicamente un sondaggio anonimo che chiede se i suoi risultati ottenuti in passato meritino il mantenimento del suo posto di lavoro!"
Non a caso, Rosedale crede che i rischi derivanti dall’utilizzare queste tecniche siano ampiamente superati dai loro benefici. Essi impongono pressione alla leadership ed ai dipendenti perché si assumano maggiori responsabilità per il miglioramento della società; crede che lo stress aggiunto dalla responsabilità porti a decisioni migliori perché da alla gente un ruolo di leadership in azienda.
Mentre questi sistemi liberano alcuni aspetti del processo di revisione delle prestazioni dei dipendenti, allo stesso tempo creano un gruppo molto più abile e più apprezzato di manager. Risultato che renderà l'azienda più produttiva e competitiva.
E questo dovrebbe essere musica per le orecchie ogni CEO.


a cura di Marjorie Fargis

mercoledì 7 dicembre 2011

Rassegnamoci...

... che potrebbe sembrare un'invito ad arrendersi all'ineluttabilità del destino, invece vuole solo essere un titolo bislacco per una "rassegna" stampa.

Cominciamo con un giornalista, non ben identificato, che scopre l'esistenza di Second Life alla fine del 2011. 

Un articolo in inglese uscito oggi su Forbes che parla delle novità gestionali anticipate da Philip Rosedale, fondatore dei Linden Lab, durante una conferenza in Portogallo pochi giorni fa. Traduzione in italiano quanto prima.




Un consiglio di lettura ed un'analisi molto interessante sulle dipendenze da vita parallela soprattutto nei giovani nipponici. Parla della "...sindrome hikikomori, un’epidemia sociale che ha preso le mosse in Giappone, ma che colpisce indistintamente adolescenti (e non solo) delle nazioni più progredite." Il libro è Player One di Ernest Cline.



A presto per altre novità


Marjorie

giovedì 24 novembre 2011

CONCERTO DI VIVIANA HOUSTON




Ma bene! arrivo con un pezzo meraviglioso di Elisa in land e la cantante è stupefacente una voce giovane fresca e con molteplici potenzialità che sa perfettamente dominare e sfruttare al momento giusto. E' calda e allo stesso tempo argentina, per la sua estensione e per i suoi vocalizzi che non intralciano l'interpretazione dei pezzi anzi li valorizzano. Si cimenta in tutte interpretazioni impegnative: Elisa, Angun, Jenny B. ecc
Se lo può decisamente permettere anche perchè non gioca di "imitazione" e la sua vocalità si esprime col proprio carattere e con le proprie sfumature emergendo a pieno.
Viviana ha 24 anni e questo è solo un grandissimo vantaggio per lei, perchè se già è a questo punto di maturità musicale col tempo raggiungerà grandi vette ne sono certa.
E' emozionante, è umile, si sa relazionare col pubblico sia in lingua italiana che in lingua inglese, per il metaverso è già promossa a pieni voti... per la real life spero concretizzi, se non lo ha già fatto, il suo sogno e che riesca a vivere di sola musica come di norma desidera ogni musicista.
Baci dalla vostra Shiva Karillion!!!!!!! e chiamate Viviana nelle vostre Land ne vale davvero la pena! :-*

mercoledì 9 novembre 2011

BACK TO HOME

(continua da http://slsenzalimiti.blogspot.com/2011/09/la-nuova-sede-di-crazy-press.html )





Nessuno è venuto, quindi, ed ha lasciato il segno!
“Dove?” chiesi a Marjorie.
“Guarda in alto e vedrai il Galeone” rispose con aria furbetta.
Orbene, quando si vuole guardare un'imbarcazione di solito non si guarda in alto, a meno che di non essere dediti alla pesca subacquea.
Ma anche stavolta Marjorie aveva ragione. Non si trattava di una nave qualsiasi.
Era il veliero di Nessuno Myoo, sospeso in aria come un desiderio inappagato ed appeso a musicali interrogativi. Non per nulla egli è un musicista in RL, manco a dirlo con la passione del disegno.
Il veliero, dunque. Imponente eppur leggero, immobile eppur fluttuante, antico eppur nuovo ed attuale.
Inafferrabile come i sogni da inseguire, tangibile come un percorso da seguire.
Steampunk? Storia? Filologia? Antiquariato? Fantasy? ...Arte!
Arte che paradossalmente concilia l'inconciliabile mettendo a nudo l'inconsistenza delle contraddizioni che ci tarpano le ali e la fantasia: essa ci dice che si può navigare anche senz'acqua e viaggiare anche senza spostarsi, purché con animo vergine si segua l'istinto e la passione, e con occhi di bimbo si guardi l'orizzonte vicino-lontano dove le favole diventano isole per immaginifici approdi.
E simili a bambini erano gli avatar che popolavano il galeone nella sera del varo. Varo, sì, perche ognuno di loro salpava dentro di sé, cercando mappe nascoste e fantastici astrolabi ad indicare le proprie mete segrete.
Dove andranno?
Dove andremo, a bordo di un sogno e con in tasca il biglietto per la speranza?
Lo chiesi a Nessuno, aggirandomi tra le sartie silenziose ed i legni cigolanti, memori di mari mai vissuti.
“ Va dove ognuno di noi, in teoria, vorrebbe farlo andare” - mi disse sorridendo -
“perché tutti abbiamo un luogo tutto nostro da condividere con le persone che amiamo: in altre parole… casa!”
Casa, sospirava l'autore, e nel suo sguardo lessi mille metafore e mille storie, prestate da antichi libri: Ulisse che tenta l'improbabile ritorno, Enea che fugge da se stesso per cercare la terra promessa, Colombo che insegue illusioni e scopre certezze, tutti naviganti del mondo e dell'anima. Tutto giusto, tutto vero, tutto condivisibile; ognuno con la propria sensibilità e le proprie aspirazioni. Comprese quelle di Nessuno, che ama confrontarsi con le sensazioni e le emozioni di chi osserva le sue opere
“ Tu sei sostenitore della tesi secondo cui è il fruitore che compartecipa all'attribuzione di un significato all'opera d'arte?” gli chiesi già intuendo la risposta.
“Assolutamente sì” - fu l'inevitabile risposta - “sono uno che riempie di molte parole le opere che manda in giro, ma si incuriosisce molto delle diverse interpretazioni fornite dagli altri che osservano con occhi diversi dai miei.”
Riflessione ovvia: ma non è questa una delle caratteristiche peculiari dell'espressione artistica?
Nessuno, tuttavia, è modesto: “Spesso trovo degli spunti di riflessione molto profondi e molto 'vicini' senza esserci arrivato prima, un po' come mettersi in discussione davanti a tutti e scoprire ogni volta degli aspetti nuovi di se stessi.”
E fin qui va bene: fa parte del gioco e risponde pienamente ai canoni estetici della comunicazione figurativa. Ma lui va oltre e si schernisce mettendo in discussione che la sua sia vera arte: “Non mi considero un artista, né virtuale né reale; faccio sculture, quando mi riesce anche molto bene, ma fare dell'arte - e farla seriamente - è tutta un'altra faccenda: ho troppo rispetto dell'arte vera per avvicinarmici.”
“Hai detto che ti consideri uno scultore e non un artista” - soggiunsi perplesso - “ma secondo te la scultura non è una forma d'arte?”
“Certo che la scultura è una forma d'arte” - precisò - “ma non la mia. Mi spiego: nella mia scultura cerco un modo per rappresentare un'idea, secondo linee che convergano il più possibile ad un universo interiore tutto da esplorare, ma non per questo necessariamente artistico, almeno non nelle intenzioni.”
“Un percorso che però puo' assumere la connotazione estetica dell'arte” - puntualizzai.
“Sì, questo si” - ammise Nessuno - ed è il motivo per cui l'equivoco persiste.”
Allora ben vengano tutti gli equivoci, i paradossi e le contraddizioni – non potetti fare a meno di pensare - se da essi può scaturire la vera arte.
A questo punto sorgeva spontanea la fatidica domanda: “Cos'è l'arte virtuale per te? qualcosa di specifico, un segmento di nicchia, o è arte tout court?”
Nessuno abilmente evitò il trabocchetto: “Per me l'arte virtuale ha rappresentato un modo per esprimere in assoluta libertà la mia creatività.”
Elementare, Watson-Myoo, elementare... ma tutt'altro che scontato, e tu lo sai bene. La libertà è un diritto dell'artista, è un suo dovere verso se stesso e gli altri, e spesso è anche una conquista. Ed il galeone spagnolo la sua libertà se la merita e se la gode mentre essa fischia silenziosa come il vento tra le gomene tese, ne gonfia le vele immobili sospingendolo verso l'infinita patria degli affetti, lo fa inclinare di lato in un “fermo immagine scattato nel momento di massimo movimento”, come Nessuno stesso mi suggerì.



Era bello visitare la nave, entrare nella stiva, salire sui ponti e scendere in coperta. Una caccia al tesoro che non era quello dei pirati, ma il tesoro degli affetti che ognuno porta nel cuore e che il racconto non-racconto delle avventure di viaggio del veliero proiettava nei segni di una sottintesa umanità che tutto permeava.
Già, perché il galeone non è disabitato. C'è qualcuno. O i simboli di qualcuno. O i suoi pezzi smontati e rimontati, ripensati e ri-costruiti per assurgere a nuovi significati, in bilico tra mistero e rivelazione, gioia e dolore, passato e futuro.
Nessuno ha così disseminato l'opera di indizi che diventano prove e di suggerimenti che sublimano in suggestioni: brandelli di mente e di cuore, tasselli di un nostalgico puzzle che conducono l'osservatore attento alla (ri)scoperta di accadimenti appena accennati per farli propri e riviverli attraverso la propria sensibilità, diventando egli stesso co-autore del racconto e compartecipe della gestazione di un'opera perennemente 'in fieri'.



Una teca translucida custodisce, o forse protegge, un “corpo” disarticolato ma organicamente (è proprio il caso di dirlo) riassemblato.
Potremmo pensare ai manichini surrealisti di De Chirico o alle figure cubiste di Braque e Picasso, ma ogni riferimento puramente accademico sfuma nella pietas suscitata da una foto di affetti familiari accanto alla figura ranicchiata in posizione quasi fetale, come in attesa di un risveglio o di una rinascita, con nuovi occhi (i donated you my eyes because you could see) e cuore nuovo (and my hearth because you could love).
In the trip of life... ma tu, Nessuno, dove viaggi? Sul ponte, sulla coffa, nella stiva o in coperta?
“Tutto il galeone è una grande metafora e come tale io la tratto; i mie 'pezzi' sono ovunque, cuore, occhi, corpo, desideri...” - mi disse - “perché io cerco di esprimere tutto ciò che mi emoziona: la bellezza, l'energia, la leggerezza, il movimento, la poesia.
Bravo Nessuno, ci hai fatto viaggiare con te alla ricerca di ciò che rischiamo di perdere per strada senza nemmeno saperlo.


Ma... now it's time to back!




Pinovit Pinion



Il Galeone dopo aver fatto bella mostra di sé ad Alaska, ora si trova qui:





lunedì 7 novembre 2011

CONCERTO DI MOMI HALLISON AD ALASKA




Comincio subito col dire che Momi è molto frizzante e cerca un immediato contatto col pubblico, ha un avatar strafico curato nei minimi dettagli che mi piace parecchio e un ottimo microfono che cattura in profondità la sua voce.
"Dream a little dream of me" di Mama Cass apre il concerto, un pezzo non proprio facilissimo che Momi regge bene, è abbastanza intonata, ma la respirazione a volte si perde per strada, nel complesso però una buona esecuzione e le basi sono fedeli alle canzoni originali.
Secondo pezzo difficilissimo di Norha Johnes, "i don't no way".. Momi sicuramente sceglie pezzi appropriati alla sua voce per ciò che riguarda la sensualità e la morbidezza del colore della voce, ma sono ,ripeto, brani molto impegnativi e bisogna preparsi bene nelle pause nei fiati e tentare di non caricare troppo la voce di "fronzoli" che a volte invece di arricchire il pezzo, infastidiscono. Ora divento cattivissima! ehehe sta per eseguire "ain't no sunshine" nella versione di Eva Cassidy e difatti non c'è competizione, io anche adoro Eva mi piacerebbe tributarla, ma se la mia voce non si può approcciare alle sue sonorità eviterei. Oggi sono più cattiva che mai solo per un discorso di "protezione"nei confronti della musica, è ovvio che quando la qualità del repertorio si fa alta tendo ad essere bacchettone.
Il mio Voto nonostante tutto è comunque positivo perchè ci vuole ogni tanto qualcuno che abbia il coraggio di osare e poi Momi scherza molto con la sua voce sulla sensualità di certe vibrazioni, ha sound è indubbio, ma deve affinarsi sia con le basi (cosa affatto semplice visto che non è come trovare il feeling con un musicista o con uno strumento, ma sono tracce fredde) e cercare di prendere bene i fiati di modo da creare costanza nella melodia senza troppe frammentazioni che tende a coprire con le espirazioni sensuali. Promossa ma mi sbilancio per ora poco 6 e 1/2 . Baci a tutti dalla vostra Shiva Karillion!!!!!! e venite a godervi il concerto qui ad Alaska fino alle 24 Momi ci terrà compagnia!
Peace and Kiss!

giovedì 20 ottobre 2011

USO KWA USO: CANTANTI PARLANTI E DISCHI VOLANTI


Vi chiederete “cosa significa questo titolo?” Nulla, ovviamente!
Come il titolo del format che ci divertiamo a riproporre da agosto.
Qualcuno lo ha chiesto, ma basta metterlo nel traduttore di Google per scoprire velocemente il mistero. Faccia a faccia: questa è la traduzione dallo swahili (lingua africana) .
Perché?
Perché per noi - staff di Alaska, amici da tempo, conoscenti e collaboratori occasionali - il divertimento è organizzare gli eventi. Provate ad immaginare la mezzora di ilarità scatenata dalla ricerca di un titolo ed avrete trovato le risposte alle domande precedenti.
La seconda puntata di Uso Kwa Uso, svoltasi il 23 settembre scorso (ebbene sì circa un mese fa, scusate la lentezza nella pubblicazione dei risultati), ha visto nell’Arena di Alaska contendersi due dei gruppi più rappresentativi di Second Life.
Da una parte, capitanati da Momi Hallison, i musicisti live e dall’altra, sotto la protezione di Dhalila Galtier, i Dj.

Come al solito l’inizio dell’evento è servito a spiegare il meccanismo del confronto che, pur volendo approfondire argomenti seri molto sentiti dai residenti, si basa su un regolamento simile a quello di un gioco.
Dopo la prima sfida per aggiudicarsi il diritto di parola, vinto dai Musicisti Live, è seguita l’argomentazione degli stessi.
Vediamo un po’ chi sono questi musicisti che frequentano assiduamente SL e perché.
·         Musicisti che si esibiscono anche in RL: solitamente ottengono un maggior successo di pubblico, poiché avere una notorietà (per quanto sappiamo bene che il livello sia del tutto opinabile) nel mondo reale in qualche modo accredita l’artista in SL come “musicista vero”.
·         Musicisti che si esibiscono solo in SL: personaggi di cui difficilmente si conosce la provenienza e che devono la loro fama esclusivamente alle esibizioni in SL.
·         Musicisti autori: coloro che oltre ad esibirsi creano musica e/o testi.
·         Musicisti che propongono solo cover: sono probabilmente i più numerosi e si esibiscono cantando pezzi famosi. Alcuni si specializzano su un autore o un genere, altri invece si impegnano nei più diversi generi musicali.
·         Musicisti che suonano dal vivo: sono i più organizzati e oltre a cantare suonano uno strumento on line mentre si esibiscono.
·          Musicisti che usano basi preregistrate (non suonate da loro).
Perlopiù musicisti esclusivamente virtuali o che, in passato, hanno vissuto esperienze musicali anche in real. I repertori migliori sono quelli dei cantautori e di alcuni interpreti che personalizzano molto i pezzi famosi. L’impegno profuso per realizzare uno spettacolo varia a seconda che siano live oppure utilizzino delle basi e purtroppo, bisogna ammetterlo, molti di quelli che le usano non hanno nemmeno delle gran doti canore. Con questo non si vuole generalizzare ma dare una specie di immagine di quello che l’ambiente virtuale propone come intrattenimento musicale detto “Live”.
Sebbene la piattaforma permetta espressioni artistiche inconsuete, quello che si può notare nel panorama musicale, è una quasi totale riproduzione delle dinamiche reali: un palcoscenico, strumenti e a volte perfino ballerine e coriste. Solo alcuni progetti stranieri (ad es. alcuni artisti del progetto CARP) hanno tentato di amalgamare i pixel con le voci e le note, creando scenografie molto particolari in cui la musica originale e live si miscelava con grafica 3D e animazioni fatte per quello spettacolo.
Ecco un video di uno dei loro spettacoli che ripropone il Bolero di Ravel, riarrangiato e sceneggiato nell’ambiente virtuale


E per non essere imparziali, un esperimento di collaborazione internazionale di Swina Allen e Jana Kyomoon

Per chi fosse interessato a scoprire quali siano le proposte musicali, italiane e non , Vi consigliamo il blog a cura di Sandy Demina che offre uno Showcase di artisti con biografie e video.

Schierati al lato opposto dell’ex arena da combattimento di Alaska, i Dj. Bisogna dire che per quanto si sforzassero di motivare la loro importanza, con riferimenti reali legati alla storia della musica che non sarebbe stata la stessa senza coloro che mandavano le canzoni per radio e ne permettevano la diffusione, il confronto si è dimostrato debole.
Anche tra di essi si sono però create delle categorie.
DJ muti: che oltre a trasmettere dei pezzi in sequenza e mandare qualche insopportabile gesture in local chat, non hanno alcuna interazione col pubblico.
DJ intrattenitori: che tra un pezzo e l’altro parlano col pubblico e cercano di coinvolgerlo.
DJ canticchianti: che oltre ad intrattenere il pubblico con argomentazioni più o meno serie si prodigano anche in qualche gorgheggio estemporaneo sulle basi che stanno trasmettendo.
DJ dotti: che prima di ogni pezzo anticipano notizie sugli autori e sulle canzoni costruendo uno spettacolo che abbina la musica alla storia.
Questi folkloristici personaggi, raccolti sotto la definizione di DJ, possono tranquillamente rappresentare la stragrande maggioranza dell’umanità. Chiunque, dotato di un software per lo streaming e di qualche canzone nel PC, può risvegliarsi DJ nell’ambiente virtuale..e purtroppo la madre dei DJ virtuali è sempre incinta.
Anche in questo caso generalizzare non serve a nulla. E da parte mia c’è il massimo rispetto ed ammirazione per quei DJ che ho conosciuto e che preparano davvero il loro spettacolo con convinzione e professionalità. Certo l’originalità delle loro performance è legata esclusivamente alla loro personalità, poiché se il panorama musicale è staticamente legato alle immagini reali per quel che riguarda i live, figuratevi quanto possano esserlo discoteche, club ed affini. Eppure anche tra i DJ c’è una buona fetta di personaggi che sono in SL  per “fare musica” e non solo per guadagnare quattro spiccioli riproducendo mp3 di scarsa qualità in sequenza.
Ecco qualche esempio:
un DJ italiano che propone un genere molto… lugubre

uno dei più frequentati Club: Toontopia Dance Club

e l’opening del Burning Life 2010, manifestazione artistica organizzata dai Linden Lab


Marjorie Fargis

lunedì 17 ottobre 2011

RENDICONTO 3^ TRIMESTRE DAI LINDEN LAB

I Laboratori Linden come di consueto hanno rilasciato le statistiche economiche relative all'andamento di Second Life per il 3° trimestre 2011.
Ci auguriamo di fare cosa gradita riportando qui il link del post originale e la traduzione dell'introduzione in italiano.

Segue un articolo che commenta il rapporto della Linden in inglese (che cercheremo di tradurre quanto prima).

Post dei Linden Lab

Traduzione introduzione al post:

L'economia di Second Life è rimasta stabile nel 3 ° trimestre 2011. Abbiamo chiuso il trimestre con un certo slancio positivo, con un continuo aumento delle iscrizioni e un  tasso di cambio stabile con il dollaro Linden che ha ottenuto un lieve apprezzamento, così come una maggiore quantità di Linden Dollar detenuti dai clienti. La maggior parte degli altri criteri di misurazione sono stati coerenti con i recenti livelli.


Per la definizione dei criteri di misurazione in questo post, consulta questa pagina wiki. Clicca su ogni immagine qui sotto per vedere la versione ingrandita.


ISCRIZIONI GIORNALIERE COMPLETATE


Dopo il lancio del nuovo iter di registrazione per nuovi utenti, il miglioramento della offerta Premium e l’introduzione delle Mesh, abbiamo visto un aumento continuo delle registrazioni in tutto il terzo trimestre. In realtà, agosto è stato il mese di più grande crescita di Second Life degli ultimi quattro anni, con una media del 45% di registrazioni completate in più al giorno rispetto al primo trimestre e prima ancora che il nuovo iter di registrazione fosse messo in uso.


Articolo in inglese che commenta il post dei Linden Lab



Ecco la traduzione dell'articolo:


SINTESI DELLE VALUTAZIONI DEL 3^ TRIMESTRE DI SL


C & TM Linden Lab

Venerdì 14 ottobre, i Linden Lab hanno pubblicato il loro rendiconto economico sul 3° Trimestre. I dati presentati sono un miscuglio.

Dal lato positivo:

- Le registrazioni completate rimangono decisive - LL dichiara una media di circa 16.000 al giorno, il grafico suggerisce che la media potrebbe essere leggermente superiore.
- Il numero medio di utenti connessi per mese sono aumentati leggermente (poco meno di 0,4%)
- Il numero di partecipanti economicamente rilevanti è aumentato di circa 12.000 e la quotazione del Linden dollar è aumentata molto leggermente.
- Le vendite tramite il sito web Marketplace sono cresciute del 2,78%

Dal lato negativo:

- Le ore di connessione per utente sono diminuite di poco meno del 2%
- Ill commercio LindeX ha subito un lieve calo
- La crescita complessiva delle vendite tramite Marketplace è rallentata in modo significativo
- Un totale di circa 20 km quadrati di Land è stato perso sulla Grid.

Così, la scivolata verso il basso delle iscrizioni degli utenti si è invertita molto leggermente, ma il rovescio della medaglia è che sembra le persone passino meno tempo in-world rispetto al passato. Questo è quello che i LL hanno cercato di capire per diversi mesi, e che Rod Humble ha menzionato come un punto di interesse parlando di SLCC 2011*, quando ha sottolineato il cambiamento demografico per le nuove iscrizioni che sono un po 'più giovani di quanto non sia stato finora il caso di SL.

Accanto a questa argomentazione c’è la spinosa questione del mantenimento del numero degli utenti. Le iscrizioni, complessivamente utenti simultanei e le ore di connessione degli utenti in realtà non equivalgono - e non stiamo ricevendo alcun tipo di indicazione sul motivo di quello che sta succedendo. Quante nuove iscrizioni si stanno traducendo nel corso del tempo in utenti fissi? Parte del problema naturalmente è la definizione che ognuno di noi associa a  “utente fisso”.
All'interno del laboratorio, il mantenimento è chiaramente molto legato all'impegno. A tal proposito, i LL hanno dichiarato che stanno lavorando ad una serie di iniziative volte verso le persone più direttamente impegnate con la piattaforma in tempi più brevi di quanto non fatto finora. Sempre a SLCC 2011 alcuni portavoce dei Linden Lab hanno parlato di questo, tra cui:

Colossus Linden, che ha dichiarato che, attualmente, può essere di diverse settimane il tempo che intercorre tra l’iscrizione in SL di un nuovo utente ed il suo successivo impegno nell'economia in termini di acquisto di L$ - e che i LL stanno cercando di ridurre questo lasso di tempo a pochi giorni;
Durian Linden ha sottolineato invece come i LL stiano maggiormente puntando verso lo sviluppo in termini di "esperienze dirette", al fine di raggiungere gli utenti in arrivo a impegnarsi più rapidamente in aspetti di SL come la costruzione e la creatività.

Certo, è difficile argomentare contro questi approcci. Alla fine della giornata, ovviamente, più un utente è attivamente impegnato nella piattaforma, più è probabile che si senta di restare e crescere all'interno di essa.

Quindi, di sicuro, c'è da lavorarci. Tuttavia, considerato nel suo complesso, le cifre economiche del 3° Trimestre illustrate suggeriscono che SL continua ad essere relativamente stabile. Ovviamente, sarebbe bello vedere maggiori segnali di crescita, e il fatto che queste cifre non riescono a dimostrarne di migliori questo potrebbe spiegare perché questo rapporto è stato divulgato silenziosamente nel tardo pomeriggio di Venerdì…


* SLCC (Second Life Community Convention)  è una conferenza organizzata per i residenti di Second Life da parte dei residenti di Second Life, tra cui ragazzi - c'è qualcosa per tutti! Creatori di contenuti, artisti, musicisti partecipano  per condividere idee, essere creativi, e imparare nuove tecniche dai professionisti. Gli utenti aziendali e le aziende discutono le strategie per il successo e le tecniche per massimizzare il ROI. Gli educatori presentano ricerche, best pratices e laboratori. La lista potrebbe continuare all'infinito! Da utenti occasionali, gruppi  e roleplayers al lato serio di Second Life, tutti venuti alla conferenza per imparare, condividere e collegarsi con le persone reali dietro gli avatar!

mercoledì 12 ottobre 2011

CONCERTO DI NANCE BRODY AD ALASKA!



Chitarra e voceeee!!!!!!!!! era da un po' che non mi capitavano questi concertini folck d'oltre oceano. (Canada per la precisione)
Il mio Boss Marjorie mi ha tippata e sono accorsa, la voce calda, sensuale e "pulita" di Nance mi accoglie avvolgendomi.
La sua chitarra è leggermente imprecisa ma soffice, suonata probabilmente con le dita nonostante il suono sia quello di un'acustica, usa un loop per riempire la base così c'è l'effetto della chitarra d'accompagnamento e della solista, ottima strumentazione audio, lo streaming arriva forte e chiaro, i suoi microfoni raccolgono ogni sfumatura di voce e corde, la chitarra che tiene in mano poi è sicuramente di ottima marca.
Le sue musiche ricordano la dolcezza delle versioni acustiche di Carly Simon e Van Morrison, ma la voce in potenza gratta come quella di Suzi Quatro e nei pezzi più ricchi di rock esprime al meglio questa caratteristica che modula a dovere rendendo particolare le canzoni e creando quasi dei " micro colpi di scena" all'interno del brano.
Quella di stasera è musica buona, è musica che non stanca mai, quella che va bene come sottofondo per una birra al pub e va bene in macchina a tutto volume, va bene ad un concerto e per un tête-à-tête col partner .
Non sono una volpe con l'inglese, quindi non ho la più pallida idea della profondità o meno del contenuto dei testi, però questa ragazza può cantarci tranquillamente una lista di offese che non ci offenderemo comunque! renderebbe dolce ogni sillaba con la sua vocalità. Promossa quindi a livello tecnico, vocale, strumentale e cantautoriale 10 e lode a Nance!
Vorrei ricordare che l'artista è dal 1999 che fa concerti online e dichiara "Il mio pubblico è qui inworld, i miei fans sono tutti online...ed allora non avrei davvero un posto migliore di questo per esibirmi e condividere la mia musica!" perciò promossa per la lungimiranza avuta all'epoca e la fedeltà dimostrataci!!!
W La musica indipendente senza fronterie e senza lo sciacallaggio delle etichette!!
Baci e rivoluzione dalla vostra Shiva Karillion!

lunedì 10 ottobre 2011

SARDINIA "SERATA ARCHEOLOGICA" Sul sito di Monte D'Accoddi OSPITE DELLA SERATA L'ARCHEOLOGO EUGENIO MURONI




Come sempre la land Sardinia organizza delle serate di spessore culturale come poche se ne vedono su second life. Questa sera siamo in compagnia di un ospite d'eccezione l'archeologo Eugenio Muroni che partendo dal suo ultimo libro "La Dimenticata Nave di Una Patria Perduta" analizza assieme a tutti i presenti l'altare preistorico di Monte d'Accoddi, conosciuto per la sua forma anche come "ziqqurath di Monte d'Accoddi", talvolta scritto anche come "Akkoddi", che è un monumento megalitico, unico nel suo genere, scoperto nel 1954 presso Sassari, in Sardegna, a 11 km dalla città sulla strada che conduce a Porto Torres.
Oltre a discutere delle notizie storiche più rilevanti, la conversazione prende una piega ipercritica, a mio parere giustamente, sulla gestionalità della conservazione del monumento e degli scavi approssimativi che vennero effettuati all'epoca della scoperta. I presenti sono letteralmente immersi nella discussione, non solo interessante per la qualità dell'argomento, ma appassionante per l'amore e il rispetto per la propria terra, l'interesse di sapere cosa c'è e perchè c'è un tesoro del genere "vicino casa". Non saprei riportarvi tutta la conversazione, anche perchè sapete bene che scrivo i miei articoli durante gli eventi, io consiglierei per un primo approccio di dare un'occhiata a wikipedia per capire di cosa stiamo parlando e se volete approfondire procuratevi il libro in questione del professor Muroni e partecipate alle prossime serate della Land che riprenderanno sicuramente l'argomento e ne aggiungeranno di nuovi sui generis.
Ringrazio ancora L'owner Barisone Sirbu e tutto lo staff, sempre cordiali e accoglienti come solo i veri sardi sanno essere ;-)
Un bacione a tutti e ACCULTURATEVI DI PIU'sulla storia della nostra bella Italia.
Baci a tutti dalla vostra Indiana Shiva Karillion Johns!

venerdì 30 settembre 2011

LA "NUOVA" SEDE DI CRAZY PRESS





Quando Marjorie mi chiamò per mostrarmi la nuova sede di Crazy Press, ero curioso di verificare fino a che punto il suo amore per il lusso e l'eleganza potesse arrivare. Ancora erano impresse nella mia mente le riunioni del gruppo sulla spiaggia tropicale che prima ci ospitava, e le chiacchierate all'ombra delle palme o nella frescura dei confortevoli bungalows vicino al mare.
Il teleport, tuttavia, sembrò ignorare le mie attese. Mi trovai, infatti, davanti ad una costruzione fatiscente e semidiroccata, con una sgangherata insegna che faceva pensare ad un hotel, in un desolato ambiente a metà strada tra archeologia industriale e noir post-apocalittico. Subito pensai ad un errore del viewer, ma subito una voce nota, proveniente dall'interno, mi richiamò alla dura realtà:
- Entra, Pinovit ! -
Fu allora che notai la targa dell'agenzia sulla porta dell'edificio.
Diedi uno sguardo sconsolato al sinistro scenario che mi circondava, fatto di muri scrostati, hangar abbandonati, rifiuti, relitti e residuati di attività ormai morte, ed entrai.




Quella che un tempo doveva essere la hall di un motel era accogliente come una galera ottomana riservata agli infedeli: divani sfondati di cui si contavano le molle arrugginite, tappeti consunti e polverosi, tendaggi ammuffiti, quadri rotti e cartacce dappertutto. Il tutto illuminato – si fa per dire – da fioche lampadine appese ad improbabili fili elettrici di edisoniana memoria.
Mi guardai intorno cercando l'autrice del richiamo di cui sopra, ma vedevo solo squallore e decadenza; stavo per uscire per sfuggire al tanfo di stantìo e di umidità che permeava il locale quando notai due scarpe da donna su una traballante scrivania in un angolo della sala.
Aguzzando lo sguardo, mi resi conto che collegate alle scarpe c'erano due gambe, e collegata alle gambe c'era Marjorie Fargis, mollemente adagiata sulla sua sedia direttiva, nella stessa posa – e con lo stesso sguardo nel contempo beato ed assorto - che assumeva sdraiandosi sull'amaca della meravigliosa spiaggia polinesiana.








- Marjorie ma sei impazzita? - l'apostrofai.
- E perché mai? - chiese ammiccando sorniona, mentre una imprecisata sagoma oscura si muoveva sulla scrivania.
- Ma come sarebbe... in questo posto... l'agenzia... è vero che sei il Capo... ma.... - balbettai gettando occhiate preoccupate sull'ombra semovente.
- Pino non hai capito nulla! - esclamò lei . - Ma ti sei guardato intorno? -
- Ecco, appunto... - gemetti, ma le parole mi si strozzarono in gola quando capii che la cosa misteriosa sulla scrivania era una grossa pantegana, che evidentemente Marjorie doveva usare come fermacarte, perchè con la punta di una matita la punzecchiava costringendola a riprendere il proprio posto su dei fogli ingialliti ogni volta che cercava di allontanarsi.
- Ma non ti sei reso conto della bellezza di questa location? - soggiunse la direttrice, con il sussiego di un tour operator che sfoglia davanti al naso del cliente un catalogo di resort a 9 stelle sulle barriere coralline o tra i palmeti delle Mauritius.
Stentai a profferire risposta, anche perché il mio sguardo era attratto dal sullodato ratto, davanti al quale Marjorie reggeva la matita a mo' di asticella del salto in alto.
- Pino, non rispondi? - sibilò il Capo, mentre il topo saltava obbediente i 5 cm del cimento.
- Non so che dirti, Marjorie, ma non mi sembra il massimo dell'accoglienza anche perché... -
- Pino! - mi interruppe bruscamente - Ma siamo in Second Life! -
Già, Second Life, pensai, mentre Marjorie alzava l'asticella di altri 5 cm.
- Pino, hai mai sentito parlare di grunge? - sbottò.
- Certo che sì, diamine, sono un esperto di grunge - mentii spudoratamente, mentre l'animale saltava anche il secondo ostacolo. Diavolo d'un Capo, pensai, ammaestra anche gli animali oltre ai suoi malcapitati collaboratori!
- Ed allora dovresti capirne il fascino e l'interesse culturale ed estetico! - sibilò Marjorie, con l'aria di troncare la discussione, mentre troncava anche la perfomance sportiva della pantegana prendendola per la coda e richiudendola con disinvoltura in un cassetto della scrivania.
I rimbrotti della direttrice e l'umana pietà verso lo sfortunato roditore mi intenerirono il cuore inducendomi ad una riflessione più attenta.







In effetti la chiave di lettura giusta dell'ambientazione a dir poco singolare di un punto di incontro, oltre che luogo di lavoro, come può essere un'agenzia di stampa in Second Life, è proprio la considerazione del fatto che ci si trova immersi nella virtualità del metaverso. Un luogo-non luogo, cioé, in cui le contaminazioni intellettuali prevalgono su quelle fisiche ed i canoni estetici possono ribaltarsi in funzione della creatività e dell'inventiva che ne sono alla base, senza contare i presupposti culturali che ne sono la logica premessa.
In Second Life nulla si deteriora da sé, né invecchia spontaneamente, né si rompe o si perde senza che qualcuno non intervenga invecchiando, rompendo, rovinando o sporcando con una maestria quasi sempre superiore a quella richiesta per costruire luoghi ed oggetti nuovi e “belli”, come possono essere considerati nella vita reale. Nulla è affidato al caso: se piove è davvero colpa del gov... anzi dell'owner “ladro”; se un muro è pieno di graffiti si tratta di una sovrascrittura non solo materiale ma anche letteraria di un'opera a suo modo incompleta; se un armadio è pieno di tarli è merito della pazienza del suo artefice che, foro dopo foro, ha imitato lo scorrere del tempo fissandolo nell'istantaneità di uno spazio immutato.
Meraviglia del metaverso, che ci fa entrare con la mente ed il cuore nell'essenza profonda delle cose, spogliandole delle ingannevoli apparenze del deja-vu e proiettandole in un mondo dove il pensiero viene prima dell'azione, e dove nel giudicare cose e persone tutti i sensi non bastano, perché ne occorre un sesto, fatto di mente, cultura, approfondimento, meditazione!
Mi sentii più leggero e libero, grazie a queste riflessioni, non più oppresso dai mefitici miasmi che avevano soffocato il mio respiro ed appannato il mio sguardo. Ora la degradata periferia suburbana si era trasformata agli occhi della mia mente in un'oasi fiorita, il decrepito motel era diventato un albergo di lusso, le scassate suppellettili si erano tramutate in un confortevole arredo, e la vecchia radio a valvole, così come l'obsoleto computer di Marjorie, sembravano ora mostrare come il vintage possa diventare categoria dello spirito. Anche lo scordato – in tutti i sensi – pianoforte da cui provenivano rare dissonanti note, segno di inquietanti presenze, pareva adesso diffondere musica celestiale.
- Ho capito, ho capito, Capo! - dissi avviandomi verso l'uscita.
- Ah, Pino! - chiamò Marjorie puntando la matita verso di me.
- Si...? .
- Quando esci chiudi la porta, non vorrei che qui dentro si rinnovasse l'aria...
- Ma... -
- Niente “ma”...presto ci sarà l'inaugurazione ufficiale! -
- Comunque sia, corriamo il rischio che non venga nessuno! -
- Verrà, verrà – sorrise Marjorie – anzi... Nessuno è già venuto!
Diavolo d'un Capo, aveva ragione!

(continua)








Pinovit Pinion